Isabella “Izzy” Patterson è una giovane squillo che aspira a diventare attrice. O piuttosto una giovane attrice che si arrangia a sbarcare il lunario. Una notte s’imbatte in Arnold Albertson, affermato regista con passioni da filantropo. Arnold le offre 30.000 dollari per coltivare i suoi sogni e realizzare se stessa. Si innesca così una girandola di eventi inaspettati ed incredibili equivoci che cambieranno la vita di tutte le persone che Izzy conosce, dalla sua stralunata psicanalista fino a un misterioso detective.
“(…) un film magnifico e commuovente, da non perdere. (…) un omaggio alla screwball comedy di gag, equivoci, battute e battibecchi. A Hawks e a Ernest Lubistsch che attraversa il film, e lo chiude con alcuni fotogrammi «presi» da ‘Cluny Brown’ (‘Fra le tue braccia’), e alla cinefilia amorosa come quella del regista (Buster Keaton, Renoir, ‘Psycho’ tra i suoi altri amori) con lo special guest a sorpresa nel finale. (…) una continua dichiarazione d’amore al cinema classico, al gioco di attori, a quell’epoca d’oro di Hollywood che per il regista de ‘L’ultimo spettacolo’ è stato il momento più alto nell’immaginario americano. (…) un intreccio di malintesi e di «sliding doors», di porte di albergo che si aprono e che si chiudono, di ascensori che salgono troppo in fretta, di vendette in scena (siamo pur sempre tra attori), di detective privati appostati tra i grattacieli di Manhattan e i ristoranti italiani dove se una coppia si da appuntamento tutti gli altri arriveranno là. E ancora di ritmo, musicalità delle battute (ovviamente perduta nel doppiaggio italiano), tempi comici irresistibili. La storia la conosciamo già ma poco importa perché senza supereroi né effetti speciali, Bogdanovich ci incolla alla sedie con riso, emozione, ironia raffinata, un gusto del cinema di pura messinscena, di perfezione lieve e irresistibile.” (Cristina Piccino, ‘Il Manifesto’, 28 ottobre 2015)
“Peter Bogdanovich (…) ritorna con una commedia irresistibile e divertentissima (…) che richiama i classici di Lubitsch (citato con una battuta tormentone da ‘Fra le tue braccia’) Wilder, Sturges e molto Woody Allen, nella fotografia, nella musica, nello stile yiddish. Sono i padri padroni di commedie sofisticate e di rotolanti screwball che l’autore aveva già miscelato genialmente in ‘Ma papà ti manda sola?’, quasi remake di ‘Susanna’: è guerra dei sessi. (…) Un gioco di equivoci nella commedia delle star di Hollywood dici, taxisti, finti rabbini, detective; e divi, mogli, amanti, con una citazione d’obbligo da ‘Colazione da Tiffany’. La riuscita dello scatenato film che non ammette una pausa ma moltiplica ritmo e risate, storia «bigger than life», più grande della vita, è nella scintilla elettrica del magnifico complice cast: Owen Wilson e Jennifer Aniston («barbrastreisandeggiante»), Kathryn Hahn e Imogen Poots, Rhys Ifans e Will Forte, coppie che si prendono e si lasciano. E tutti risero, per citare Bogdanovich, ma dietro c’è una totale sfiducia per la costanza degli affetti, la vita di famiglia. Tra incontri scontri in hotel, teatri, ristoranti, grandi magazzini, New York diventa il set ideale di un regista che fa rivivere (scrivendola con Louise Stratten, l’ex moglie) l’età d’oro di un cinema da rimpiangere (è sempre ‘L’ultimo spettacolo’), ma finendo con l’apparizione di un mito d’oggi. Super segreta sorpresa e questa non è vintage.” (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 29 ottobre 2015)