Trama:
Napoli. Ciro è un temuto killer. Insieme a Rosario è una delle due “tigri” al servizio di don Vincenzo, “o’ re do pesce”, e della sua astuta moglie, donna Maria. Fatima è una sognatrice, una giovane infermiera. Due mondi in apparenza così distanti, ma destinati a incontrarsi, di nuovo. Una notte Fatima si trova nel posto sbagliato nel momento sbagliato. A Ciro viene dato l’incarico di sbarazzarsi di quella ragazza che ha visto troppo. Ma le cose non vanno come previsto. I due si trovano faccia a faccia, si riconoscono e riscoprono, l’uno nell’altra, l’amore mai dimenticato della loro adolescenza. Per Ciro c’è una sola soluzione: tradire don Vincenzo e donna Maria e uccidere chi li vuole uccidere. Nessuno può fermare l’amore. Inizia così una lotta senza quartiere tra gli splendidi scenari dei vicoli di Napoli e il mare del golfo. Tra musica e azione, amore e pallottole.
Il trailer del film:
Critica:
“(…) un film da non perdere. (…) Claudia Gerini donna del boss estremamente cinefila e il solito Carlo Buccirosso preciso come un raggio laser nella sua comica amarezza in doppio ruolo (…). Ma in cima alla torta ci sono loro: Rossi e Morelli. E’ la seconda volta che li vediamo dominare per fascino, talento e simpatia una pellicola dei Manetti Bros. dopo ‘Song’e Napule’. Un difetto? La durata, soprattutto in relazione a una parentesi newyorchese piuttosto stanca. Ma i Manetti se sbagliano lo fanno per generosità e voglia di coccolarci dopo che tra i fratelli romani e Napoli è scattato un vero e proprio colpo di fulmine capace di renderli due cineasti ancora più appassionati. Commedia musicale (gradevoli le 15 canzoni di un ispirato Nelson) prova di una loro ormai costante crescita artistica.” (Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 5 ottobre 2017)
“Divertente, spiritosa commedia musicale dei fratelli Manetti, una beffarda parodia del cinema dei gangster e un coloratissimo tuffo nella sceneggiata napoletana. (…) Tra gli eccellenti interpreti, spicca Carlo Buccirosso, una rivelazione come cantante.” (Massimo Bertarelli, ‘Il Giornale’, 5 ottobre 2017)