Un uomo all’inferno. “Il figlio di Saul” racconta questo: la storia di un uomo dentro all’orrore di un lager nazista. Già Gran Prix al Festival di Cannes, il film è diretto dall’ungherese László Nemes, un esordiente di 37 anni dal talento e coraggio cristallini che ha perseguito l’idea di realizzare un’opera “che nessuno voleva produrre perché troppo rischiosa”. Ma lui non si è mai arreso ed è riuscito a girare una pellicola che il mondo gli sta riconoscendo quale straordinaria con il Golden Globe e l’Oscar per il Miglior Film Straniero. Grazie a Teodora Film “Il figlio di Saul” è uscito nelle sale italian il 21 gennaio, il 7 e l’8 marzo ha riconquistato altre 140 sale in occasione della premiazione dell’Academy. È a ragion veduta uno dei titoli più celebrati dalla critica cinematografica della stagione.
“(…) una vera meraviglia come, purtroppo, capita, ormai, sempre più di rado di vedere. Un film di una bellezza maledetta, diretto da un regista esordiente, l’ungherese László Nemes, un nome da tenere bene in mente per il futuro. (…) ma quanto è bravo Géza Röhrig (…). ” (Maurizio Acerbi, ‘Il Giornale’, 21 gennaio 2016)
– GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 68. FESTIVAL DI CANNES (2015).