Container 158
NOTE DI REGIA
Quando si pensa al popolo Rom prevalgono due modi di immaginare la loro cultura. Una è quella romantica: nomadi ed anarchici che viaggiano per l’Europa cantando antiche canzoni ed incrociandosi con parenti gitani in Spagna o in villaggi Balcani alla “Kusturica” (sempre ballando e bevendo). L’altra è quella negativa: ladri, nullafacenti, parassiti, rubabambini, droga-bambini, chiedi-elemosina, violenti, ecc, ecc. La realtà non è né da una parte né dall’altra, i Rom ormai sono in qualche modo incasellati e resi sedentari da decenni. Per quanto riguarda l’idea criminosa dei Rom, in parte è verità, in parte è frutto di pregiudizio: si scopre che la maggior parte delle famiglie sono indirettamente vittime di micro-mafie e che lottano ogni giorno per portare attraverso lavori umili il pane quotidiano a casa. Otto famiglie rom su 10 sono a rischio povertà. Solo un rom su sette ha terminato le scuole di secondo grado. E in Europa le comunità rom si collocano al di sotto di quasi tutti gli indici di sviluppo sui diritti umani. La storia che abbiamo voluto raccontare parte dunque dalle persone comuni e mira a scardinare i pregiudizi e mostrare cosa vuol dire essere realmente Rom oggi, evidenziare le controversie di questa popolazione “indomabile” e riflettere sul meccanismo che da tempo li forza e li porta sempre più lontano da una riconciliazione con gli altri cittadini. I protagonisti raccontano storie che partiranno dalle semplici attività alla base di ogni essere umano e sono esaminate ed approfondite attraverso le varie fasi e stagioni della vita: infanzia, adolescenza, giovinezza, maturità e anzianità.
HANNO DETTO DEL FILM…
“mette a nudo un concentrato di ingiustizie e stupidità politico-amministrative”
“Sembrano sussurrarci che per loro il futuro dovrà necessariamente essere diverso.”
Luca Attanasio – Repubblica
“colpisce il modo in cui i ragazzini riescono a mettersi a nudo davanti alla camera”
Antonio Capellupo – Cinemaitaliano.info
“mira a mostrare cosa vuol dire essere realmente rom oggi, riflettere sul meccanismo che da tempo li porta sempre più lontano da una riconciliazione con gli altri cittadini.”
Stefano Pasta – Corriere della Sera
“è da vedere: dà immagini alla discriminazione mai cessata contro questo popolo. Oggi ancora, nel cuore dell’Europa.”
Flore Murard-Yovanovich – L’Unità
“il film vuole scardinare i pregiudizi”
Franco Montini – Repubblica
Opera “Oltre il GRA” che smonta tutti i pregiudizi sugli zingari. E svela il razzismo italico
Angelo Mastrandrea – Il Manifesto
“Storie di minoranze, di continua ad occuparsi egregiamente ZaLab”
Camilla Bernacchioni – Left