-PREMIO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA E PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE (SHAHAB HOSSEINI) AL 69. FESTIVAL DI CANNES (2016).
“(…) uno dei film più belli e applauditi della selezione (…). Ancora una volta Farhadi, le cui sceneggiature dovrebbero essere oggetto di studio da parte degli studenti di cinema, costruisce la sua storia attraverso piccoli, progressivi disvelamenti che spostano continuamente il punto di vista sui personaggi facendocene cogliere nuove sfumature a ogni scena, così che buoni e cattivi, i cui contorni non sono mai così netti, si scambiano continuamente di posto. Ne emerge il racconto di un dramma personale che molto ha in comune con quello del commesso viaggiatore di Miller e che si staglia sull’affresco di un paese dove onore e rispettabilità sono delle vere e proprie ossessioni sociali, al punto da trasformare le vittime in intransigenti e irragionevoli carnefici.” (Alessandra De Luca, ‘Avvenire’, 22 maggio 2016)
“È un giallo particolare, dostoevskjiano, su delitto e castigo, la traduzione dei crimini e misfatti e dei match point di Woody Allen: introduce il caso e l’equivoco, seminando le prove si arriva volendo fino a Edipo re. (…) Farhadi vuol credere in una soluzione, è straordinario nel calare le figure reali, quotidiane, dimesse, nella dimensione etica della giustizia: inquadra i volti espressivi dei suoi attori e, senza farsi accorgere, la cinepresa esce dalle mura di casa, dalla città, punta sul cielo e sulle stelle, in cerca del luogo ideale che sappiamo non esistere ma il cinema continua a cercare.” (Maurizio Porro, ‘Corriere della Sera’, 5 gennaio 2017)
IL TRAILER DEL FILM