“(…) una vera meraviglia come, purtroppo, capita, ormai, sempre più di rado di vedere. Un film di una bellezza maledetta, diretto da un regista esordiente, l’ungherese László Nemes, un nome da tenere bene in mente per il futuro. (…) ma quanto è bravo Géza Röhrig (…). ” (Maurizio Acerbi, ‘Il Giornale’, 21 gennaio 2016) – ...