Una regista iraniana e un regista israeliano sono gli straordinari autori del film TATAMI in programma al Piccolo Cineclub Tirreno il prossimo sabato 27 aprile alle 21.30.
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Aperte le prenotazioni al 339/3880312.
Una regista iraniana, Zar Amir, e un regista israeliano, Guy Nattiv, firmano insieme “Tatami”, film asciutto, potente, attuale, ambientato nel mondo dello sport. Protagonista una judoka iraniana che durante i campionati mondiali, insieme alla sua allenatrice interpretata dalla stessa Zar Amir, riceve dalla Repubblica islamica l’ordine di abbandonare le gare, perché c’è il rischio che incontri sul tatami l’atleta israeliana.
Iran, le donne tra passato e futuro.
Zar Amir, già Palma d’oro a Cannes come migliore attrice per lo splendido “Holy Spider”, racconta: “Io sono cresciuta durante la guerra tra Iran e Iraq e a scuola ci mettevano tutti in fila per gridare slogan contro gli Stati Uniti e Israele, che per il sistema era il nostro principale nemico. Poi crescendo ho incontrato tanti israeliani ma non avevo mai lavorato così a stretto contatto con uno di loro e all’inizio, devo dire, ero un po’ titubante. Poi mi sono detta: ma questo è proprio quello che raccontiamo nel film!”.
Zar Amir è stata costretta a fuggire in Francia ed è sempre in prima linea nel sostegno alle donne iraniane che rivendicano la propria libertà. Guy Nattiv, molto critico con il governo Netanyahu, nel 2019 ha vinto l’Oscar per il cortometraggio “Skin”, sul razzismo negli Stati Uniti. Quando iniziarono questo progetto insieme non era ancora cominciata la rivoluzione delle donne iraniane, e oggi il film ha un valore ancora maggiore.
“Certo il mondo oggi sembra peggiorare: ci sono molti governi di estrema destra, da Israele all’Argentina, ma ci sono anche molte proteste, la rivoluzione femminile in Iran è forse più silenziosa ma è sempre più radicata. Il film tocca un nervo scoperto. Eravamo sul set quando sono iniziate le manifestazioni delle donne in Iran e abbiamo avuto la sensazione che, facendo questo film, stavamo portando avanti una vera rivoluzione”.