Sono aperte le prenotazioni al 339/3880312 per i prossimi due – anzi 3 – imperdibili appuntamenti con il Piccolo Cineclub Tirreno di Follonica, il primo – domenica 7 aprile – in collaborazione con il museo MAGMA Follonica, il secondo – sabato 13 aprile – con il Clorofilla Film Festival.

Si comincia domenica 7 aprile con una giornata EVENTO intitolata “La Storia, le storie”.

Alle ore 18 il grande giornalista Flavio Fusi – presso la Sala Fantasmi del Museo Magma di Follonica – presenterà il suo ultimo libro “La ballata delle frontiere”.

L’evento sarà ad ingresso libero e gratuito e sarà moderato dalla giornalista Lina Senserini.

“La ballata delle frontiere”, Exòrma Edizioni, è l’ultimo libro del giornalista Flavio Fusi che dischiude i suoi taccuini di appunti sulle più importanti crisi internazionali degli ultimi anni.

Guidati da una voce fuoricampo, Fusi ci fa atterrare in un pianeta di “incubi a bassa intensità” che poi deflagrano, come a Gaza – odio e rancore con vista sul Mediterraneo. Le testimonianze frammentarie degli ultimi, le minuscole storie personali ma emblematiche, mai registrate dalle cronache in primo piano, si mescolano alla descrizione dei fatti e dei luoghi, e ai ricordi in un racconto periferico e avvolgente fino alla frontiera delle frontiere: “là dove la terra finisce e il mare comincia…”.

Alle ore 21.30 – sempre domenica 7 aprile – ma stavolta presso la Sala Tirreno in via Bicocchi 53, sarà in programma – in anteprima provinciale –

la proiezione del film “20 giorni a Mariupol” vincitore del Premio Oscar 2024 per il miglior documentario – realizzato dal Premio Pulitzer Mstyslav Chernov.

Dopo aver lavorato per quasi dieci anni per The Associated Press raccontando i principali conflitti internazionali, questioni sociali di grande attualità e le crisi ambientali in Europa, Asia e Medio Orienta, Mstyslav Chernov si è concentrato sulla guerra Russia – Ucraina, per cui ha ricevuto

il Premio Pulitzer. “20 Days in Mariupol” è il suo primo lungometraggio.

Per partecipare a questo evento è necessario prenotare al tel: 339/3880312.

“Il film restituisce il ritratto dei civili coinvolti nell’assedio, ma è anche una drammatica testimonianza di cosa voglia dire raccontare una zona di conflitto e come questo possa avere un impatto sull’opinione pubblica internazionale.

Di fronte a tanto dolore, l’autore si chiede se filmare ancora possa fare qualche differenza, ma sono gli stessi cittadini di Mariupol a implorarlo di continuare, perché il mondo sia testimone.”

Avremo il piacere e l’onore di presentare il film e di discuterne insieme con il giornalista Flavio Fusi.

La settimana successiva – sabato 13 aprile alle ore 21.30 – sarà la volta della proiezione del meraviglioso “L’avamposto” – in collaborazione con il Clorofilla Film FestivalSimonetta Grechi.

Avremo il piacere e l’onore di avere ospite in sala il fenomenale regista Edoardo Morabito, vincitore nel 2013 del premio come Miglior Film al 31 TFF, sezione Italiana.doc, con il documentario I fantasmi di San Berillo e montatore di alcuni dei capolavori del cinema di Franco Maresco tra cui ricordiamo “Belluscone. Una storia siciliana”, vincitore nel 2014 del Premio Speciale della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia, sezione Orizzonti, e del David di Donatello nel 2015 come Miglior Documentario Italiano.

“L’avamposto è il sogno dell’uomo che voleva portare i Pink Floyd in Amazzonia.

Narra la straordinaria vita e i desideri di Christopher Clarke, conosciuto come l’eco-guerriero “Fitzcarraldo” che ha dedicato la sua esistenza a preservare l’Amazzonia e a sensibilizzare il pubblico sul cambiamento climatico.

Una storia incredibile, degna di Werner Herzog, e a suo modo Christopher era un Fitzcarraldo contemporaneo che andava raccontato. Lo ha fatto Edoardo Morabito, regista italiano che ha preso la sua cinepresa ed è volato in Brasile per conoscerlo e documentare questo sogno.

Il film esplora la crescente minaccia di incendi e cambiamenti climatici che mette in pericolo l’avamposto di Clarke. Di fronte a questa spettacolare distruzione, Clarke decide di utilizzare un evento altrettanto spettacolare per attirare l’attenzione mondiale e influenzare il governo brasiliano: organizzare un concerto dei Pink Floyd nella foresta amazzonica.

Il cuore del racconto si focalizza sul doppio sogno di Clarke: salvare la regione dello Xixuaù, nel cuore del Brasile, minacciata dai cambiamenti climatici, e immaginare un epico concerto dei Pink Floyd nella foresta amazzonica.

In un mondo in cui il cambiamento climatico avanza implacabile, “L’avamposto” ci invita a considerare se sia possibile salvare la foresta, nonostante le sfide poste dal modello capitalista che contribuisce alla sua distruzione.”

Anche per partecipare a questo evento è necessario prenotare al tel: 339/3880312.

Vi aspettiamo numerosi!

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