Venerdì 17 marzo alle 21.30 avremo l’onore di proporre in anteprima nella provincia di Grosseto un grandissimo film: “Tutta la bellezza e il dolore” vincitore del Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia e nomination ai Premi Oscar 2023 la cui premiazione si terrà domenica notte – il viaggio illuminante di Laura Poitras attraverso la vita e le battaglie della grandissima fotografa Nan Goldin – Una storia intima ed emozionante…” Le hanno detto che la sua fotografia non era arte, le hanno detto di stare zitta, le hanno detto che per quelli come lei, nel mondo, non c’era posto. Nan Goldin si è fatta strada nella vita con le unghie e con i denti, fino ad affermarsi come una delle più influenti fotografe contemporanee e come attivista di fama internazionale.” Come sempre, per info e prenotazioni: ☎️339/3880312.

Tutta la bellezza e il dolore, il viaggio illuminante di Laura Poitras nella battaglia di Nan Goldin.

Venerdì 17 marzo alle 21.30 avremo l’onore di proporre in anteprima nella provincia di Grosseto un grandissimo film: “Tutta la bellezza e il dolore” – il viaggio illuminante di Laura Poitras attraverso la vita e le battaglie della grandissima fotografa Nan Goldin – Una storia intima ed emozionante…”.

“…perché come il grande cinema sa fare solo di rado, con Tutta la bellezza e il dolore la Poitras ha saputo astrarsi dalla narrazione in sé, servendosene per cucire le maglie di un manifesto di avidità lacerante, un ritratto di pura e cieca malvagità, ma anche di affermazione e riscossa artistica e umana.” (Francesco Parrino, Hotcorn.com)

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NAN GOLDIN, LA FOTOGRAFIA COME TESTIMONIANZA, COME OMAGGIO ALLA MEMORIA E COME STRUMENTO DI LOTTA PER LA VERITÀ NELL’ULTIMO LEONE D’ORO A VENEZIA: UN RITRATTO D’ARTISTA SENTITO, OPERA CHE ESALTA UNA CARRIERA DI CONTINUA ED INQUIETA VITALITÀ E RACCONTA LE FERITE CHE HANNO CONTRIBUITO A RENDERLA UNICA.

CHI È NAN GOLDIN?📸 Le hanno detto che la sua fotografia non era arte, che per quelli come lei, nel mondo, non c’era posto. #NanGoldin si è fatta strada nella vita con le unghie e con i denti fino a diventare una delle più influenti fotografe contemporanee. Trasgressivo, intimo e rivelatore, Il suo stile è diventato l’icona di una generazione e sorprende e travolge tuttora con forza inarrestabile.

“La fotografia come testimonianza, come omaggio alla memoria e come strumento di lotta per la verità nell’ultimo Leone d’Oro a Venezia: un ritratto d’artista sentito, opera che esalta la carriera di continua ed inquieta vitalità di Nan Goldin e racconta le ferite che hanno contribuito a renderla unica.”

«Nan mi ha chiesto di filmare le attività di P.A.I.N., le ho detto che ero a disposizione. C’era una parte del suo lavoro che non conoscevo: nel 1989 con la mostra Witnesses: Against Our Vanishing aveva raccontato le proteste di una comunità assediata dall’epidemia di Aids. Ho cominciato a vedere i tragici parallelismi tra quello che stava succedendo e il racconto che Nan aveva fatto allora di quella crisi. Nan mi ha detto. «Ho perso una generazione di amici, non posso perderne un’altra». Tutto quello che Nan trasforma in arte viene dalla sua esperienza personale, dal suo stesso corpo, il suo lavoro riguarda lei, i suoi amori, i suoi amici, le persone che abitano con lei. Allora abbiamo cominciato a fare interviste, solo audio… Il film è un ritratto d’artista da parte di un’altra artista… Aveva bisogno di intimità, non ho mai pensato di presentarmi a casa sua con la videocamera e le luci. La prima intervista mi ha commosso profondamente per quello che Nan aveva scelto di condividere con me e per come lo aveva fatto. Allora ho deciso di continuare così, lentamente, un capitolo alla volta. In quel modo la connessione tra il passato e il presente si è via via chiarita e concretizzata.» (Laura Poitras)

«La documentarista statunitense, autrice di My Country My Country, nomination agli Oscar nel 2006, Citizenfour, premio Oscar nel 2014, Risk su Julian Assange, presentato a Cannes nel 2016, lascia scorrere quelle fotografie dalla composizione imperfetta, spesso addirittura sfocate, capaci di influenzare interi segmenti della fotografia contemporanea. Quell’equilibrio delle forme e dei colori in un mondo disperato che cammina funambolicamente tra dipendenze, amore e morte, la poesia dell’arte che non sempre è conciliante, tutto questo si evince con prepotenza dalle immagini del documentario.» (Leonardo Lardieri, Sentieri Selvaggi)

“Candidato all’Oscar 2023 per il miglior documentario, Tutta la bellezza e il dolore è un album da sfogliare dove libertà e morte ballano insieme, come le fotografie sgargianti di Nan Goldin, seguita per tre anni dalla videocamera di Laura Poitras, che ha collezionato una statuetta per Citizenfour (2014) sul caso di Edward Snowden dopo aver ottenuto la candidatura nel 2006 per My Country My Country, denuncia dell’occupazione militare degli Stati Uniti in Iraq.” (Mariuccia Ciotta, FilmTv)

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